Su di me
Nyárfa
Nyárfa – Nyár (Populus Alba)
Ricordo il momento in cui ho notato il riflesso luccicante delle foglie del Pioppo Argentato o Pioppo Bianco.
Ero in Ungheria e percorrevo un sentiero fuori Budapest. Uno dei tanti ricchi di verde e alberi maestosi. Attratta da tanta meraviglia e ancora incredula dinanzi all’esperienza che stavo vivendo.
Per questo ho scelto come pseudonimo Nyárfa perchè in qualche modo quel chiaro scuro mi rappresenta e racchiude molto della mia costante ricerca, della mia inquietudine mista alla costante voglia di mettermi in discussione, in gioco, per lasciarmi sorprendere dalla vita.

Risale ad Agosto del 2016 il mio primo passo verso Santiago di Compostela. Prima di quel primo passo a parte qualche trekking non avevo mai valutato la possibilità di poter percorrere così tanti chilometri a piedi. Camminare con uno zaino in spalla, lungo sentieri e in un paese straniero, senza conoscere un idioma differente dal mio (se non per due parole base).
Ho sempre avuto difficoltà ad adattarmi nel dormire con altre persone o stare in tenda o ancora di più non avere le comodità che nel viaggiare da turista mi sono sempre voluta concedere.
In quel primo passo ho sentito una carica nuova e con tutta la mia inesperienza, impreparazione, incapacità di ascolto, durezza e testardaggine ho affontato i primi 350 km di cammino fermandomi lungo le Mesetas. Taxi, tendinite, tallonite e un senso di fallimento.
Che grande lezione ricevuta.
Grazie a quei primi 350 km così intensi ho appreso e così potuto cambiare tante cose nel corso degli anni, sia nella mia routine di vita sia e soprattutto lungo i cammini successivi.
Solo andando incontro a noi stessi accettando chi siamo, accettando di voler migliorare, cambiare, ascoltare possiamo provare ad essere una versione migliore di noi stessi.
Almeno per poter vivere la vita come desideriamo e non come altri vorrebbero.
La finestra che apro della mia vita in questo mio volermi presentare è circoscritta a tutto ciò che nasce e si evolve lungo i cammini percorsi.
La decisione di potermi raccontare è frutto del piacere di poter attraverso le parole e le immagini condividere quanto il camminare in modo lento sia un modo, per molti anche se non per tutti, di trovarsi e ritrovarsi nella vita.
Mi ci sono voluti tanti tantissimi anni per trovare il coraggio di accogliere e di accettare quanto sentivo di voler fare per me.
Ci sono sempre tante variabili che ostacolano anche il normale procedere.
Variabili legate alla vita che si vive per routine di scelta giusta anche voluta ma che spesso incastrano in una passione che può diventare una prigione.
Il corpo da anni comunicava la necessità del cambiamento in movimento ma non è così scontato ascoltarlo.
Sono rinate in qualche modo dalle mie ceneri tante volte. Probabilmente molte volte senza neanche ragionarci su. Semplicemente perché è normale che accada.
Però la scelta del cammino è ben ponderata.