Lungo i sentieri spagnoli
Dal 2016 ad oggi zaino in spalla
Cammino Francese Agosto 2016.
L’emozione che accompagna la preparazione del primo cammino è irripetibile. Qualsiasi sia il motivo che spinge verso il compimento del primo passo è sicuramente intenso e unico.
Primi 350 km che hanno creato un varco che dopo tanti anni mi hanno portato a scegliere per la mia vita oltre e altrove.

Un secondo giorno insensato, di troppi km fino a Pamplona con un ricordo così vacuo di tutto il sentiero, vivo in me grazie alle poche immagini che ho salvato.
Un accoglienza in un ostello che è risultato salvifico a testimoniare che in cammino nessuno ti lascia in mezzo alla strada.
Nonostante l’ostello fosse pieno di pellegrini il gestore ha trovato un materassino ha chiesto a una famiglia di accogliermi nella loro stanza.
Accolta. Materasso in terra e consigli utili per vesciche che iniziavano a presentarsi invadenti e dolori muscolari e tendinei dettati dalla mia stupidità nell’aver percorso così tanti chilometri.
Ma quanta meraviglia in quei primi 350 km. Che colori, che panorami, quanta polvere e l’incapacità di ascoltarsi così sottovalutata.
L’inesperienza e la paura di trovarmi sola e incapace di affrontare un sentiero mi ha portata a camminare con pellegrini che non avevano il mio passo.
Questo per il mio corpo è stato massacrante. Chiaramente sono considerazioni che ho appreso successivamente ma di fatto questo è quello che succede.
Il cammino ti dà quello di cui hai bisogno non che vuoi.
Avevo bisogno di scontrarmi con i miei muri.
Le prime crepe quelle del grande cambiamento sono iniziate li in quei 350 km.
Ricordo i pianti di un dolore di esperienza di vita spesso soffocato.
La gentilezza di chi mi ha aiutata lungo il cammino.
L’accoglienza di chi ha trovato un posto per poter dormire.
L’assistenza della fisioterapista coreana lungo la via verso le Mesetas che mi ha visitato e aiutata a camminare.
Il cibo e i ricchi menù.
L’incontro con il mondo e la mia assoluta incapacità di comunicazione.
Questa foto rappresenta un momento fondamentale del cammino Francese a Grañón (Donativo parrocchiale e cena comunitaria).
Un giorno di forte impatto emotivo e di indecisione e ostacolo per poter avanzare.
Ero proiettata ad andare avanti senza avere il minimo contatto verso me stessa nell’ascolto e verso il mio corpo.
Zaino troppo grande, percorsi troppo lunghi e scarpe sbagliate.
Ricordo che in quel mio primo cammino feci da Roncisvalle a Pamplona 40 km il secondo giorno di cammino. Una delle cose più stupide ma di grande insegnamento del cammino del 2016.
Con uno zaino di 40 lt e carico oltre 8 kg. Paura.
Diciamo che tendinite e tallonite sono state una carezza poteva andare decisamente molto peggio.
L’inesperienza è parte del primo passo.
Il fallimento del non aver concluso quei primi 350 km come avrei voluto è stata la miglior lezione ricevuta in quel primo cammino.
Una prima tappa da Sjpdp a Roncisvalle immersa nella foschia e con un assenza totale di paesaggio ma con un sottobosco estremamente suggestivo.
cammino Francese agosto 2024
Quando si cerca di raccontare il cammino credo non si riesca mai veramente a farlo nel modo giusto. Come riuscire a concentrare in parole emozioni tanto forti, esperienze che spesso cambiano la vita.
La prima volta che fai un cammino e arrivi a Santiago, ti rimane impresso come un ricordo indelebile e unico ma arrivare a Santiago dopo aver fatto tutto un intero cammino è veramente tutta un altra storia.
Agosto 2022, 24 giorni , 830 km , primo record personale tappa finale di 50km.
Caldo, polvere, pioggia due giorni, buio, incontri, passi condivisi e un lascito di resilienza che mi ha portato a stravolgere completamente la mia vita.
Dal mio rientro i passi della routine quotidiana sono stati mossi per andare incontro al cambio vita totale.
Dal 2023 sono in cammino. Tutti i passi mi hanno portato ad attraversare l’Europa a piedi e a portarmi sempre più avanti incontro ai progetti futuri lungo le vie dei cammini d’Europa.








